DIVIDENDI: Approfondimento e esempi reali

DIVIDENDI: Approfondimento e esempi reali

Nell’articolo precedente, abbiamo definito in maniera molto elementare cosa sono i dividendi e come trarre profitto con gli stessi. Oggi andremo più nello specifico, con esempi reali, ma prima di iniziare, diamo di nuovo le definizioni di base sui dividendi. In sostanza, i dividendi sono la porzione dell’utile di un’azienda che viene distribuita ai propri azionisti.

Che cos’è l’utile? L’utile è quello che rimane all’azienda dopo aver sottratto ai ricavi tutti i costi.

Quindi, l’azienda ha dei guadagni; per realizzare questi guadagni ha dovuto sostenere delle spese (ad esempio, pagare i propri dipendenti) e alla fine quello che rimane (se non è andata in perdita) è una porzione del fatturato.

Quindi i costi, per essere in guadagno, devono essere minori del fatturato.

Esempio: pensate a quello che guadagnate con lo stipendio e a quello che spendete: se spendete meno di quello che guadagnate, il resto è l’utile. Per un’azienda questo utile può essere o reinvestito nell’azienda stessa, ad esempio investendo in ricerca e sviluppo o acquistando altre aziende, oppure può essere parzialmente distribuito ai propri azionisti proprio sotto forma di dividendo.

Facciamo un esempio concreto con Unipol SAI.

Azienda italiana: Unipol SAI assicurazionisu cui avevamo preso una piccolissima posizione durante il lock down.

ATTENZIONE: le informazioni di seguito sono ESCLUSIVAMENTE a titolo puramente DESCRITTIVO.

Questi dati sono stati acquisiti da yahoo finance il portale di finanza di yahoo.

In alto a destra potete leggere il prezzo dell’azione che quotava, alla data di acquisizione dei dati a 2,23 euro ad azione.

www.copytradingitalia.com - dividendi unipol saiCosa ci dice adesso e yahoo finance riguardo i dividenti Unipol SAI? Il tasso di dividendo su base annua; vuol dire che questa azienda stacca un dividendo di 16 centesimi per ogni nazione. Quindi, per ogni azione acquistata di Unipol sai, al momento del pagamento del dividendo, vi verranno dati 16 centesimi. Se avete 100 azioni di unipol sai prenderete 16 euro.

Il dividendo non è un valore fisso in percentuale, ma un valore monetario  (X euro ad azione).

La percentuale il secondo valore che vedete dopo, è data dal rapporto fra il dividendo e il prezzo dell’azione in quel momento.

Quindi quel 7,09 per cento è ottenuto facendo 16 centesimi diviso 2,23 euro

Capite bene che se domani l’azione fa più 10 per cento, e invece che 2,23, varrà 2,45, il dividendo percentuale cambia perchè il rapporto sarebbe tra 16 centesimi (valore che rimane costante durante l’anno) diviso il nuovo prezzo (2,45).

Quindi non sarà  più 7 per cento, ma qualcosa di meno, naturalmente quel valore di 16 centesimi non è eterno.

L’azienda ogni anno a sua discrezione può decidere se aumentare, diminuire o anche cancellare il dividendo, se lo ritiene opportuno. Queste decisioni vengono comunicate quando viene approvato il bilancio finale di fine anno.

In quel caso l’azienda fa vedere che utile ha raggiunto (ovvero, quanti euro  ha guadagnato) e poi decide anche quanti di questi euro verranno distribuiti agli azionisti.

Dalla terza voce possiamo vedere che il dividendo di unipol sai è stato uguale anche l’anno prima, quindi anche l’anno scorso è stato di 16 centesimi ad azione.

Anche in quel caso la percentuale di 7,09 per cento rimane uguale. Tenete conto che se l’azienda cresce di solito aumenta i dividendi, infatti se andate a vedere la storia di Unipol SAI, vedrete che li ha spesso aumentati.

Quindi se quest’anno farà  un utile molto più alto, potrà decidere di aumentare il dividendo.

Naturalmente non è che ve lo raddoppia però potrebbe leggermente aumentare anno dopo anno e questa è una cosa molto positiva. Un altro valore molto importante è il payout ratio, che in questo caso vedete al 55 per cento.

Che cosӏ il payout ratio?

Il payout ratio indica la percentuale dell’utile che viene distribuita tramite dividendi.

Vuol dire che Unipol SAI sul 100% dell’utile che totalizza in un anno, il 55% lo distribuisce agli azionisti. Vuol dire che una parte, il restante 45 per cento, non verrà dato agli azionisti, ma verrà reinvestito per continuare a far espandere l’azienda. Infine yahoo finance ci dice la data dell’ultimo dividendo.

(18 maggio 2020) Unipol SAI è stata una delle poche italiane che ha potuto pagare il dividendo sia perchè nel settore bancario c’era lo stop della BCE, sia perchè è stata una delle poche aziende che è riuscita ad aumentare utile e fatturato,

Anche durante questa crisi (la maggior parte dei ricavi vengono dal settore assicurazioni auto e non potete smettere di pagare l’assicurazione nemmeno con il lockdown).

Quindi è un’azienda con ricavi abbastanza stabili e una delle poche che avrebbe pagato il dividendo.

Nel 2020 è stato pagato il 18 maggio, per il 2021 non si sa ancora quando pagherà  il dividendo  (infatti vedete nd sullo screenshot).

Quando Unipol SAI comunicherà  questa decisione verrà  pubblicato anche sul loro sito. Naturalmente Unipol SAI non è l’unica azienda a pagare dividendi.

Le 5 azioni con i dividendi più alti in Italia

www.copytradingitalia.com - DIVIDENDI: Approfondimento e esempi reali - le top 5 in italia

La prima azienda italiana per il dividendo è Intesa San Paolo, che da un dividendo al prezzo attuale veramente enorme.

Poi ci sono altre aziende come ENI che attualmente ha un dividendo che è variabile.

Dopo l’ultimo bilancio semestrale, l’amministratore delegato di ENI ha detto che una parte del dividendo,intorno al 4% sarà la parte fissa, il resto sarà  dipendente dal petrolio quindi in base al prezzo del petrolio.

Altri titoli che danno dividendi elevati nel settore bancario sono Banca Generali e Unicredit che pagano dividendi abbastanza elevati.

Tutte le aziende realizzano dividendi?

La risposta è no e per svariati motivi.

Ci sono molte aziende che conoscete di sicuro, Facebook Amazon e Google che non danno dividendi.

Questo perchè loro vogliono investire tutto l’utile nella crescita dell’azienda. Sono settori che possono espandersi ancora molto quindi hanno bisogno di tutte le loro risorse per finanziare la propria crescita, e conseguentemente, non è salutare per il loro business pagare i dividendi.

Ci sono altre aziende invece come Microsoft e Google che sono già  molto più strutturate rispetto alle prime che abbiamo citato sopra, ma che tuttavia continuano a pagare un dividendo molto basso inferiore anche all 1 per cento.

Questo perchè vogliono accontentare gli investitori. Di solito gli investitori adorano ricevere dividendi perchè hanno delle cedole annuali tangibili, mentre invece se si è guadagnato solo dal momento del valore delle azioni, e queste poi crollano di colpo si potrebbero ritrovare con le mani vuote, mentre invece con quei dividendi ogni anno avranno una piccola rendita.

 

dividendi google

Tuttavia Microsoft e Google tengono la maggior parte dell’utile sempre investito nell’azienda, quindi danno una piccola percentuale ai propri azionisti  (parliamo di un payout inferiore anche al 10 per cento) e il resto lo investono per la crescita dell’azienda. C’è un’ultima categorie di aziende, il settore bancario, che paga alti dividendi. Questo perchè il settore bancario non ha bisogno di capitali sempre nuovi per funzionare.

Diciamo che è difficile espandere  in maniera gigantesca un’altra banca.

Alla banca non serve continuare ad investire per acquisire nuove aziende o fare ricerca e sviluppo.

La banca è un modello di business ormai consolidato che fa degli utili stabili e può permettersi di pagare alti dividendi proprio perchè non ha bisogno di continuare ad autofinanziare business. AL contrario, google o facebook ne hanno un estremo bisogno e non possono permettersi di pagare dividendi.

Conclusioni sui Dividendi.

Ultimissimo aspetto che voglio porre alla vostra attenzione e quello di fare attenzione alle aziende non italiane per i dividendi perchè su queste si paga la doppia tassazione. Prendiamo sempre l’esempio di Microsoft.

Sul dividendo di Microsoft si pagheranno, prima le tasse in USA, intorno al 15 per cento, e dopo, le tasse italiane al 26%.

In sostanza pagheremo due volte le tasse. Questo succede con tutte le azioni non italiane.

 

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