Investire in ETF: 2 etf per investire come Warren Buffett – SECONDA PARTE
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Investire in ETF: 2 etf per investire come Warren Buffett – SECONDA PARTE – Adesso scenderemo nel dettaglio dell’etf con esposizione americana.
Questo etf è quello che ha più storico e quindi più facile da valutare o meglio, è proprio valutabile, al contrario dell’altro che ha solo cinque mesi di storico.
Come possiamo vedere da questo grafico, questo etf da quando è stato messo sul mercato è riuscito a sovraperformare l’S&P500 in maniera costante e continua.
Vediamo come le oscillazioni sono più o meno simili, ma costantemente, mese dopo mese, anno dopo anno, questo etf riesce a sovraperformare di poco l’S&P500.
Nel corso del tempo questa sovraperformance è aumentata anno dopo anno e questo ha portato l’etf, da quando è stato quotato, ad avere una performance di oltre il 100%.
L’S&P500 nello stesso periodo di tempo, ha ottenuto una performance di circa l’80%, quindi un punto decisamente a favore dell’etf.
I risultati ottenuti da questo etf negli ultimi cinque anni, hanno dimostrato che, investire in aziende che hanno questa caratteristica specifica della filosofia di Warren Buffett, premia l’investitore con una sovraperformance rispetto a quello che è il mercato azionario di riferimento.
Ovviamente non abbiamo la garanzia che continuerà a fare meglio anche in futuro, ma abbiamo un punto di partenza indubbiamente importante.
Questo etf ha raggiunto risultati migliori che la stragrande maggioranza dei fondi a gestione attiva azionari che non battono l’S&P500 neanche per sbaglio.
Cosa c’è dentro questo etf specifico?
in quali settori investe? quali sono le aziende che ha al suo interno? Partendo dai settori possiamo vedere come magari è un po più equilibrato rispetto ad un S&P500 puro perché resta l’S&P500 ha un peso molto elevato del settore tecnologico.
In questo etf il settore tecnologico non è il settore principale, il settore tech pesa infatti per il 16,5%. E’il settore healthcare invece, che ha il peso maggiore di circa il 18%.
Poi abbiamo il settore finanziario, che pesa anche questo il 18%, il settore legato ai consumi difensivi e il settore industriale che pesa più o meno il 12%.
Il settore immobiliare invece, mentre nell’azionario globale pesa il 2%, qui ad oggi pesa 10%.
Andiamo a vedere ora le azioni che sono presenti in questo etf
In questo etf ci sono 50 aziende, quindi è sufficientemente diversificato. Le aziende sono ben distribuite a livello di peso all’interno dell’etf infatti nessuna azienda in questo momento supera il 3% di peso.
In questa immagine potete vedere le prime 10 aziende che sono presenti dentro l’etf.
Alcune le conoscete altre sicuramente no. Conoscerete indubbiamente Boeing o Bank of America e ce ne sono altre invece che non conoscete.
il consiglio che vi possiamo dare è quello di andare su internet a cercare cosa fanno queste aziende, come stanno andando i loro business e se stanno crescendo oppure no.
Dare uno sguardo anche al prezzo delle azioni, come stanno andando, è un esercizio indubbiamente che vi potrà aiutare a capire bene cosa c’è dentro questo etf e cosa fanno queste aziende specifiche.
Quali sono i nomi di questi due etf di cui vi abbiamo parlato in questo articolo?
Questi due etf, sono due etf che sono stati creati da Van Hecke, che su questi temi specifici ha delle ottime idee delle ottime soluzioni.
Il primo etf è un Vaneck che replica l’indice Morningstar Global Wide Moat, quindi aziende globali che hanno questo “moat”.
Il secondo invece è sempre un Vaneck replica l’indice di Morningstar che però investe in aziende americane con questo moat, con questo “fossato” tra loro ai loro concorrenti.
I codici con cui potete trovarli potete vederli nell’immagine, sia i codici asin che i codici tiger.
Per il global il codice è GOAT mentre invece per l’americano il codice è proprio MOAT.
Investire in ETF:Warren Buffett considerazioni
Ad oggi l’etf globale, il GOAT, non non merita troppa attenzione perché gestisce ancora poca massa, ha poca liquidità, ci sono pochi scambi, gli spread sono alti. Per cui per cui il nosto consiglio è di inserirlo nelle vostre watch list e tenerlo in considerazione più che altro per il futuro.
Per quanto riguarda invece quello americano, il MOAT, può essere interessante, non per sostituire l’S&P500, ma per diversificare i nostri investimenti.
Quindi, non deve essere usato in sostituzione del mercato azionario americano, ma come integrazione.
Sappiamo che la nostra parte core principale del portafoglio deve essere investita nella maniera più diversificata possibile, con il costo minore possibile, quindi l’S&P500 va più che bene, o se abbiamo investito nel azionario globale c’è già la quota di S&P500 dentro l’azionario globale.
Sappiamo anche che in questi etf più specifici, più di nicchia, con della gestione attiva, possiamo andare investire soltanto una parte di capitale che altrimenti avremmo investito tutto nell’S&P500.
Esempio pratico:
Se ad esempio dobbiamo investire dal nostro portafoglio che è stato costruito in base ai nostri obiettivi, ai nostri orizzonti temporali, ai nostri profili di rischio, quindi c’è una base di creazione di portafoglio, di asset allocation, se da questa asset allocation vien fuori che posso investire 100 nell’S&P500 invece di investire 100 nell’S&P500, potrei investire 80 nell’S&P500 e 20 in questo etf specifico che seleziona le aziende che sono presenti al suo interno.
Fare una sostituzione completa dell’S&P500 con questo etf è ovviamente sbagliato, perché ridurremo la diversificazione e ci affideremmo ad una strategia che può essere considerata attiva perché non prende in considerazione tutte le aziende, che fino ad oggi ha fatto bene, ma come tutte le strategie attive, potrebbe far male nei prossimi anni
Non abbiamo la garanzia che farà bene anche in futuro mentre invece prendendo l’S&P500 stiamo prendendo tutta l’economia americana e globale.
Possiamo quindi definire l’etf MOAT una valida soluzione, non in completa sostituzione, ma come integrazione.
ETF Warren Buffett strategia
Warren Buffett oggi investe nella maniera migliore che può, con i suoi capitali che sono giganteschi. L’approccio di Warren Buffett va benissimo quando si hanno maggiori capitali.
Quando invece si hanno meno capitali l’approccio growth, quello di investire non sulle aziende che hanno i “fossati” più grandi rispetto alla concorrenza, ma in quelle aziende che stanno crescendo di più, che hanno i tassi di crescita più alti, per chi ha conti più piccoli, per chi ha minore liquidità, questo probabilmente è l’approccio migliore, perché permette una crescita maggiore, a patto però di essere bravi e di rispettare le regole di fare tutto come si deve.
Negli ultimi anni come questi dove le aziende growth hanno avuto una crescita pazzesca l’investitore alla Warren Buffett si è perso tantissime opportunità.
L’approccio groat negli ultimi anni ha decisamente superato l’approccio value, proprio perché siamo in un mercato che sta premiando tantissimo le piccole aziende a fortissima crescita.
Parliamo comunque di due strategie valide, adatte a due profili diversi. l’importante è che si eseguano in maniera corretta.
Conclusioni su ETF di Warrent Buffet:
Se proviamo ad utilizzare la strategia value di Warren Buffett su aziende growth faremo un disastro, così come faremo un disastro se proveremo ad utilizzare la filosofia growth sulle aziende value.
Per cui è molto importante prima di tutto capire qual è l’approccio migliore in base alle proprie caratteristiche personali e in base ai propri capitali.
Se Warren Buffet iniziasse ad utilizzare l’approccio growth, con i suoi capitali non troverebbe neanche sufficienti aziende per poter investire tutti i suoi soldi.
Il piccolo investitore, al contrario, ha la potenzialità di muoversi agilmente sulle piccole aziende per sfruttare al massimo i vantaggi e benefici dell’approccio growth.