DOPPIA TASSAZIONE DIVIDENDI ESTERI: Come funzionano i dividendi Italiani ed esteri!
DOPPIA TASSAZIONE DIVIDENDI ESTERI: Come funzionano i dividendi Italiani ed esteri!
In questo articolo parleremo della doppia tassazione, un argomento che molti ignorano ma che bisognerebbe considerare soprattutto quando si vuole comprare i dividendi di un’azienda allettati dal dividendo che quest’ultima offre.
Prima di iniziare a leggere questo articolo, se non hai le informazioni di base, ti invitiamo a leggere i due articoli precedenti:
Come Investire in dividendi – La guida per chi inizia.
DIVIDENDI: Approfondimento e esempi reali
in particolare per quanto riguarda le aziende estere vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Sui dividendi di aziende di paesi fuori dall’italia, sia che si tratti dell’unione europea che di paesi fuori dall’unione europea, si paga una doppia tassazione.
In primo luogo, si paga la ritenuta fiscale del paese di provenienza dell’azienda.
Esempio:
Nome Azienda: Coca Cola
Nazionalità azienda: USA
pagheremmo prima la ritenuta fiscale per gli USA, il paese della sede legale, e successivamente pagheremmo la ritenuta fiscale italiana che attualmente è pari al 26 per cento.
E’ importante sottolineare come la ritenuta fiscale del paese di provenienza sia diversa da quella dell’italia.
La tassazione complessiva che andremo a pagare sul nostro dividendo cambierà a seconda del paese della sede legale dell’azienda.
Analizziamo questa tabella, paese per paese.
Prima colonna: abbiamo inserito alcuni dei paesi più importanti per quanto riguarda le aziende quotate in borsa.
Nella seconda colonna abbiamo la ritenuta fiscale estera, cioè la prima tassazione che paghiamo sul dividendo.
Terza colonna: troviamo la ritenuta fiscale italiana che vedete sempre pari al 26%.
Nell’ultima colonna vediamo l’imposta totale, ovvero la combinazione di un interesse composto tra le due ritenute fiscali.
Vediamo che per esempio, gli stati uniti hanno una ritenuta fiscale del 15% quindi avremmo un imposta totale del 37%.
Notate che l’imposta totale, non è calcolata come somma tra le due ritenute fiscali perché il 26% si applica a quello che rimane dopo aver tolto la tassazione del paese originario quindi sarebbe il 26% dell 85%.
La germania ha una ritenuta del 25% quindi simile all’italia; questo ci porta a pagare un 44% totale di imposte sui dividendi.
La Francia applica un 30% di tasse sui dividendi portando l’imposta totale al 48,2 per cento quindi siamo già quasi metà del dividendo.
La spagna è più “generosa” e impone solo in 19% arrivando ad un totale di imposte pari al 40%
La condizione più favorevole per certi tipi di investitori è sicuramente il Regno Unito, perché sotto un certo quantitativo di investimenti non applica alcuna ritenuta fiscale.
Ciò significa che pagheremo semplicemente il 26% di imposte italiane.
Quindi per certe categorie di investitori, pagare le imposte sul dividendo di azioni inglesi o azioni italiane sarà la stessa cosa.
Situazione particolarmente svantaggiosa invece, se parliamo della Svizzera.
La Svizzera impone una tassazione del 35% di ritenuta fiscale, molto elevata, infatti dalla tabella potrete vedere che l’imposta totale corrisponde al 61%.
ESEMPIO: Se prendiamo le azioni della nestlè che offrono un dividendo del 2,51%
2,51% * 40% = 1,004%
Avremo un dividendo netto di appena l’1%.
Ciò significa che più della metà dell’importo del dividendo se ne va in tasse.
DOPPIA TASSAZIONE DIVIDENDI ESTERI: Come funzionano i dividendi Italiani ed esteri! – Conclusioni.
Non scegliete un’azienda estera solo per il dividendo perché tenete conto che mediamente il 50% andrà in tasse.
Ci sono molte aziende per esempio la Ford e General Motors che offrono dei dividendi apparentemente alti.
Se però li considerate al netto delle tasse, il rendimento non è così alto come ci si aspetta.
Il consiglio che vogliamo darvi è: se volete che una parte del vostro portafoglio vi porti degli alti dividendi, ci sono delle buone aziende anche italiane.
In questo modo pagherete solo 26%.
Intesa San Paolo attualmente ha un dividendo superiore al 10% e sarebbe quindi un 7,4% netto.
Intesa San Paolo non è l’unica che ha dei dividendi interessanti, ci sono anche per esempio Generali o Unipol SAI che comunque hanno dei dividendi superiori al 7% e lì non correte il rischio di pagare la doppia tassazione.